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Luigi torna a casa! - Roadtrip fotografico con una Fiat 500 attraverso l'Italia fino alla Sicilia

Luigi torna a casa!

Quando Martin Buschmann fa ci ha parlato del suo progetto di un roadtrip tutto speciale con la sua 500, un viaggio dalla Germania sud occidentale (dalla Brisgovia, per l'esattezza) alla punte meridionale dello stivale e di preparare una documentazione in formato video o foto di quest'avventura, siamo stati subito entusiasti dalla sua idea. Quindi la ditta Axel Gerstl è stata lieta di sostenere l'impresa in veste di sponsor insieme ad altri e di aiutare Martin Buschmann a raggiungere il suo obiettivo, Catania (dove Luigi ha fedelmente servito come auto familiare la famiglia Buschmann quando Martin era ancora un bambino), con la piccola Fiat 500.

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Nostalgia d'Italia

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Martin Buschmann ricorda ancora bene quel fine settimana della sua infanzia: suo padre aveva caricato tutta la famiglia, compresi ombrellone, materassino gonfiabile e borsa frigo nella Fiat 500 di famiglia "Luigi" per andare alla spiaggia. Come abbia fatto a far stare tutto nella Cinquecento, ancor oggi resta un mistero per Martin. Nei diversi tentativi di ricostruire la situazione di allora, anni dopo con la sua Cinquecento, fallisce miseramente e la metà della roba resta fuori. Comunque nelle prossime settimane dovrà trovare una soluzione per farsi bastare lo spazio perché Martin Buschmann, con il sostegno di Axel Gerstl come sponsor parziale, progetta un viaggio speciale: un roadtrip fotografico nella sua Fiat 500 lungo l'Italia fino in Sicilia, dove Martin Buschmann è nato e ha trascorso i primi 8 anni della sua vita. Insomma: un viaggio alle sue radici, nella patria di Luigi, come Martin Buschmann ha battezzato la sua Fiat 500 del 1967.

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Oggi Martin Buschmann vive a Costanza sull'omonimo lago e lavora come fotografo di viaggio. Ad accompagnarlo c'è il suo amico Gereon Roemer, anche lui fotografo, ma specializzato in motivi della natura. «Sarà un roadmovie di due signori, ambedue oltre i 50, che vogliono vivere ancora un'avventura,» così Martin Buschmann caratterizza il suo progetto che prevede «sarà sicuramente ricco di storie italiane e guasti di Luigi» che i due immortaleranno in foto e video alla pari degli «spettacolari paesaggi naturali e dei monumenti della gente d'Italia e della sua cultura».

Dopo il loro ritorno i due fotografi vogliono creare uno show multimediale, cioè un reportage dal vivo nel quale loro due sul palco offrono le loro avventure e impressioni al pubblico con l'accompagnamento di materiale fotografico, video con suono originale e interviste.

Ovviamente, prima di imbarcarsi in viaggi di questa portata, ci sono alcuni ostacoli tecnici da superare. Anzitutto Luigi ha passato gli ultimi anni più o meno fermo in garage e quindi c'era da mettere mano.

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«Chi è minimamente portato ai lavori di meccanica può sbrigare molto della manutenzione di una 500 da solo,» ci racconta Martin Buschmann. «D'altra parte erano anni che non prendevo una chiave inglese in mano e mi mancavano tutti gli attrezzi speciali.» Alla fine Martin confessa di aver deciso di fare un primo viaggio di uno certo impegno, in tutto 130 km da Costanza a Friburgo, per fare uno stage da meccanico di due giorni e mezzo nella sua officina di fiducia.

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Ma il primo problema si è presentato molto prima: Luigi non voleva mettersi in moto ed è stato necessario l'intervento dei tecnici dell'ADAC (il corrispondente dell'ACI in Germania. N.d.t.) per farlo partire.

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Dopo 100 Km ha cominciato a uscire fumo dal cofano motore e Martin Buschmann è riuscito a fermarsi all'ultimo momento in una piazzola. La causa del danno era presto trovata: dalla sede del gruppo ottico posteriore, ora completamente fuso, uscivano le fiamme di un incendio dovuto a un cortocircuito dei cavi di collegamento.

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Una volta spento il piccolo disastro Luigi ha avuto nuovamente bisogno dell'aiuto dell'ADAC che lo ha trasportato sugli ultimi chilometri fino alla meta. «Insomma: per il tragitto da Friburgo a Costanza, in tutto un buon centinaio di chilometri, ci ho messo una giornata intera,» ci racconta Martin Buschmann e si chiede: «cosa mi potrà capitare ancora nel viaggio lungo lo stivale d'Italia?»

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Nei due giorni e mezzo dello stage d'officina Martin Buschmann è stato soprattutto a guardare.

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Anzitutto sono stati sostituiti il motorino di avviamento e la batteria, poi le candele, la cinghia trapezoidale e i cilindri dei freni. Ovviamente anche la luce posteriore è stata sostituita con ricostruzione del cablaggio cortocircuitato e sostituzione di diverse guarnizioni.

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Per guadagnare spazio per i bagagli, Luigi si è visto montare un portapacchi sul cofano motore. A interventi di riparazione ultimati, carburatore pulito e accensione regolata, il primo viaggio è stato quello dell'esame della revisione che Luigi ha superato brillantemente, ottenendo anche l'immatricolazione come auto d'epoca che gli permette di circolare anche alle zone ambientali a traffico limitato.

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In linea di massima Luigi ora era pronto per la grande avventura. Solo l'aspetto esteriore preoccupava ancora Martin Buschmann perché Luigi doveva essere qualcosa di speciale e fare bella figura. Visto che tutto sommato la vernice bianca originale era ancora abbastanza in ordine, Martin Buschmann ha deciso di applicare una pellicola nei colori del Tricolore: verde, bianco, rosso.

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Per Buschmann la pellicola ha anche altri vantaggi: «Anzitutto si può togliere senza residui qualora si voglia cambiare. E poi secondo il produttore è garantito che la pellicola dura tra 7 e 10 anni in condizione di uso quotidiano della vettura. Infine l'applicazione è meno impegnativa della riverniciatura completa.»

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Ora Luigi è quindi pronto alla partenza per il suo viaggio verso le sue origini in Italia e per Martin Buschmann e il suo compagno di viaggio Gereon Roemer si pongono i seguenti quesiti: Luigi ce la farà fino in Sicilia? È sufficiente essere membro dell'ADAC per superare tutti i guasti che possono sopraggiungere? Sarà meglio portarsi una cassetta attrezzi? La statura di Gereon Roemer, 1,88 m, sarà un problema a lungo andare?

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Prova su strada al Lago di Como: un fallimento o una bella figura?

Per luglio del 2020 era previsto un viaggio-prova da Friburgo in Brisgovia al Lago di Como e rientro. Pilota e vettura dovevano pur abituarsi l'un l'altra prima di imbarcarsi in una simile impresa e sapere cosa li aspetta nel lungo tragitto dalla Germania a Catania, in Sicilia. La prova su strada ha portato i due e il fotografo naturalista Gereon Roemer, un amico e collega di Martin Buschmann, anzitutto da Friburgo, passando per Costanza, Coira, la Viamala e lo Spluga fino a Domaso e da lí, attraverso il traforo del San Bernardino, sulla via del ritorno in Germania.

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Ma già sul tratto tra Friburgo e Costanza, Luigi ha cominciato a fare le bizze. Evidentemente quella strada non gli piace, presume Martin Buschmann, viste anche le esperienze analoghe fatte durante il suo viaggio all'officina di un amico, appunto, a Costanza. Dopo che Martin e il suo copilota fotografo Gereon Roemer avevano fatto scaldare la Cinquecento ben carica sulle salite della valle "Höllental", Luigi ha iniziato a perdere colpi e a non prendere l'acceleratore.

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Con un ultimo sforzo sotto la pioggia battente si è riusciti ad arrivare a Costanza dove è stato fatto un primo tentativo di rimettere a posto Luigi con l'aiuto del kit di manutenzione preparato da Axel Gerstl. Senonché la sostituzione delle candele, del condensatore e del cavo dell'accensione non ha avuto al risultato sperato.

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Di conseguenza Martin Buschmann e Gereon Roemer sono rimasti bloccati a Costanza per due giorni, visto che le officine nel fine settimana sono chiuse. I due fotografi amanti del viaggio hanno dovuto spendere il pomeriggio del sabato e la domenica a Costanza in attesa del lunedì mattina per poter portare Luigi dal meccanico: alla fine poi è venuto fuori che era tutta colpa del carburatore sporco.

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Una volta rimesso in strada Luigi, i due si sono avviati verso la prossimo obiettivo di tappa: la Viamala.

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Martin Buschmann e Gereon Roemer speravano molto in questo tratto prevedendo di incontrare tanti emozionanti motivi da fotografare e quindi hanno preferito le strade statali alle autostrade. Solo che Luigi non era d'accordo: presso Coira improvvisamente c'è stato uno sbatacchiare proveniente dal cofano motore. In fondo nulla di grave, si era rotta solo una fascetta dello scarico. Ma alle 7 di sera, sì che anche una fascetta può bloccarti.

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Però Martin Buschmann e Gereon Roemer hanno avuto fortuna, trovando un'officina dalla quale trapelava ancora luce, con un titolare ben contento di lasciare il lavoro di ufficio per smanettare in officina.

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Una volta riparata la fascetta con due punti di saldatura, i due avventurieri e Luigi si sono avviati verso un campeggio sulla Viamala, dove sono arrivati a serata inoltrata.

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L'indomani li attendeva il tratto più emozionante: lo Spluga con i suoi 2.055 m di altitudine. Martin Buschmann e Gereon Roemer erano sicuri che, se Luigi riusciva a superare lo Spluga, nulla lo avrebbe fermato fino in Sicilia. Per raffreddare meglio al Fiat Cinquecento nell'ardua salita, rimossero la valigia dal portapacchi e montarono un alzacofano.

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Martin Buschmann descrive entusiasta il risultato: «Che devo dire? Luigi non ha superato la prova del passo una volta, l'ha superata tre volte! Per le nostre riprese abbiamo dovuto rifare la strada per tre volte e Luigi è stato bravissimo.»

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Martin Buschmann e Gereon Roemer a questo punto erano fiduciosi che non gli poteva capitare nulla di irrisolvibile, nonostante la discesa al Lago di Como gli desse qualche pensiero. Tutto sommato Luigi era carico al massimo e la pendenza è del 30%. In queste condizioni, frenare non è un compito facile. E poi le gallerie strette, dove, come racconta Martin Buschmann «anche se sei in 500 è meglio che non ti venga incontro nessuno.»

Appena superato il confine italiano, Martin Buschmann ha avvistato la prima palma lungo il ciglio della strada, il tempo era migliore e l'aria si è fatta più dolce. Anche Luigi sembrava essersi accorto che ora era di nuovo in patria, perché «lo sentivi che respirava meglio attraverso il suo filtro dell'aria», spiega Martin «e, nonostante fosse carico, arrivava a 100 km/h.»

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!

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A Domaso sul Lago di Como Martin Buschmann e Gereon Roemer non si sono goduti solo il paesaggio, ma hanno attirato a sé anche gli sguardi ammirevoli della gente del posto. Insomma: Luigi è stato la star e al giorno della partenza era ormai conosciuto in tutto il luogo.

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Inoltre Martin Buschmann ha approfittato dell'occasione per far fare un corso rapido di windsurf al suo amico Gereon Roemer, nonostante fosse un po' "passatello" per simili idee.

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!

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Sulla via del ritorno in Germania, questa volta attraverso il traforo del San Bernardino Luigi ha cominciato subito a lamentarsi: prima ha perso colpi, poi se n'è andata di nuovo la fascetta che s'è rotta, il tutto ovviamente di sabato con le officine chiuse.

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!


Un rattoppo improvvisato con del fil di ferro non ha retto che per 30 chilometri, quando, a causa delle vibrazioni, è partita anche la seconda fascetta. Senza le fascette dello scarico e senza la vite del collettore, che era andata persa, non era più possibile proseguire il viaggio e Luigi ha dovuto ricorrere al Soccorso Stradale dell' ADAC (L'ACI tedesco. Nota del traduttore) che, grazie alla tessera di membro "Plus", ha risistemato alla bella meglio la Cinquecento.

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Una volta usciti dal traforo la storia si è ripetuta e L'ADAC ha dovuto intervenire nuovamente affinché Luigi ce la facesse ad arrivare a Costanza. «Non voglio ricordare lo sguardo del Finanziere al confine tedesco quando siamo passati con Luigi che rombava come un carro armato» dice Martin Buschmann.

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A Costanza, poi, è venuto fuori che i precedenti proprietari di Luigi avevano montato supporti dello scarico sbagliati. «Non erano adatti allo scarico ma ce li hanno fatti stare lo stesso», racconta Martin Buschmann e prosegue: «Ce ne siamo accorti grazie all'ottima consulenza di Axel Gerstl e ora abbiamo montato le parti giuste. A questo punto sono sicuro che noi arriveremo in Sicilia.»

Dopo 1.010 chilometri percorsi al volante della sua Fiat 500 "Luigi", Martin Buschmann riassume: «Avrei preferito avere meno sorprese sulla nostra prima tappa, ma nelle foto Luigi fa veramente una bella figura – e questo in Italia è importante.»

Prima parte del viaggio dalla Germania alla Sicilia - Passando per Milano e le Cinque Terre per arrivare in Toscana

Luigi muss nach Hause!


Nonostante qualche problema tecnico ci furono anche momenti che hanno fatto sperare in un viaggio senza problemi, perché Luigi aveva fatto "Bella Figura", quantomeno fintanto che si viaggiava in direzione della sua patria. «Sarà stato il clima o l'aria che respirava attraverso il suo filtro di aspirazione a fargli bene,» scherzava Martin Buschmann, constatando: «Una macchina che ti sale e scende i 2055 metri di dislivello dello Spluga per tre volte con due persone a bordo e 100 kg di attrezzatura foto e video, ce la fa anche ad arrivare in fondo allo Stivale e in Sicilia.»

Poco prima della partenza, per facilitare il compito a Luigi e per dare più rotondità al funzionamento del suo motore, gli è stato montato un impianto di accensione elettronica. Il grande giorno arrivò in ottobre del 2020: la partenza di Martin Buschmann e Gereon Roemer a bordo di Luigi per la prima grande tappa dal Lago di Como, passando per Milano e le Cinque Terre, fino in Toscana. Il soggiorno a Milano era la grande aspettativa dei due amici. «Il Duomo, la Scala e naturalmente il mondo della moda, sono cose per cui Milano è rinomata. E noi volevamo vivere tutto ciò, insieme a Luigi», così Martin Buschmann ci descrive la sensazione alla partenza.

Quando i due arrivarono a Milano, Luigi aveva 50.018 km sul tachimetro e, dall'inizio dell'avventura, ne aveva percorsi già oltre 1.500.

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«Subito dopo aver fatto il check-in all'albergo, centrale e economico, siamo andati al centro a vedere il Duomo»", ci raccontò Martin Buschmann aggiungendo «Un Aperol Spritz è la prima cosa da fare dopo l'arrivo a Milano.» Spulciando un espositore di cartoline Martin Buschmann aveva trovato una cartolina con tre Fiat 500 parcheggiate sulla Piazza del Duomo. Da qui l'idea: doveva pur essere possibile parcheggiare Luigi in mezzo alla piazza per fare una foto. «Già, ma come si fa?», si è chiesto. «La Piazza è chiusa e vigilata dai militari.» La visita alla Scala per vedere l'opera era saltata a casa delle limitazioni dovute al coronavirus. Insomma: «la prima serata a Milano ci ha un po' delusi», per dirla con le parole di Martin Buschmann.


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Rientrati in albergo i due hanno organizzato il parcheggio per Luigi, che è costato quasi quanto le loro camere. «E ci è andata bene,» racconta sempre Martin Buschmann «grazie al fatto che eravamo ospiti dell'albergo ci hanno fatto un prezzo di favore di 25 Euro a notte.» Quello che lo ha sorpreso di più fu il fatto che gli ospiti non potevano parcheggiare da loro le macchine, ma che se ne curava l'albergo. «In pratica consegni le chiavi e la macchina alla reception e la vedi sparire da qualche parte nel sottosuolo o chissà dove la portano.»

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Separato dalla sua fedele Cinquecento, Martin Buschmann trascorse una notte agitata con poco sonno sognando «che tutte le Ferrari o altre macchinone di lusso prendevano in giro il mio Luigi che il giorno dopo sicuramente mi avrebbe castigato rifiutando l'avvio del motore.» Invece, quando Gereon Roemer è andato a ritirare Luigi la mattina seguente, dopo il primo cappuccino e cornetto, il portinaio li salutava già da lontano e subito dopo sentirono il «profondo ruggito dello scarico sportivo uscire dalle profondità del garage sotterraneo». Martin Buschmann si tranquilizzò: «Luigi aveva trascorso bene la notte.»

«Che bella macchina!» fu l'esclamazione del portinaio al consegnare le chiavi di Luigi. Ora c'era da immergersi nel traffico di Milano, fare abbondante uso del clacson e vedere «se non incontriamo altre Cinquecento». Martin Buschmann descrive le sua impressioni così: «Mi sono stupito nel vedere che il traffico a Milano era più tranquillo di come me lo ricordavo dal Sud Italia o da Roma. In fin dei conti avevo fatto la patente a 18 anni in Sicilia. So bene di cosa parlo.» Fermi davanti a un semaforo rosso, invece di un'altra Cinquecento, ci fu l'incontro con la prima Ferrari, il cui conducente s'innamorò immediatamente di Luigi. Quando Gereon Roemer è saltato fuori per fare una foto della bella situazione, il semaforo è scattato al verde e si è subito alzato un concerto di strombazzamenti furiosi delle macchine bloccate. Ovviamente Martin Buschmann voleva rispondere a tono con il clacson di Luigi che, invece, è rimasto muto. «Una catastrofe! Come se avessi fuso il motore.» racconta Martin Buschmann. «
Come fai a girare in Italia senza clacson?»

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Durante la loro passeggiata automobilistica per Milano Martin Buschmann e Gereon Roemer parcheggiarono Luigi vicino a un bar e si formò subito un capannello di signori anziani che si impossessarono di Luigi e fecero anche saltar fuori da un portone vicino un loro coetaneo, che si chiamava anche lui Luigi, per fare una foto dei due Luigi. Alla fine il nuovo Luigi invitò Martin Buschmann e Gereon Roemer al caffè.

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Più tardi Martin Buschmann e Gereon Roemer ripresero a riflettere sull'idea della foto di Luigi sulla Piazza del Duomo. Subito fecero un piano ardito: portare Lugi sulla piazza prima dell'alba, fare la foto e cedere di sparire velocemente. Sicuramente le Forze dell'ordine avrebbero dormito ancora. Dalle riflessioni al piano concreto non passò molto tempo: «Con una macchina così piccola sicuramente passiamo tra le transenne. E poi, chi vuoi che se la prenda con Luigi.»

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La mattina dopo i due passarono all'azione: per riavere Lugi all'ora prevista dal garage sotterraneo occorreva invogliare il portinaio con una mancia.

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Quando i tre, Luigi, Martin Buschmann e Gereon Roemer, arrivarono alla Piazza del Duomo trovarono due novità, una buona e l'altra meno: durante la notte le transenne erano state tolte e quindi quell'ostacolo era superato. Piuttosto il problema era che le Forze dell'ordine in Italia non dormono e la piazza è sorvegliata giorno e notte. Dato che Martin Buschmann e Gereon Roemer, però, avevano una finestra di tempo di forse 10 minuti per realizzare il loro piano di fotografare Luigi nella luce dell'alba davanti al Duomo, si avvicinarono a vista e Martin Buschmann iniziò le trattative con i soldati. «Luigi è un rubacuori»", riassume le trattative Martin Buschmann, «e fa battere anche i cuori dei militari italiani.» Dopo che si erano fatti fotografare tutti uno per uno con Luigi, poi insieme a Martin Buschmann, Gereon Roemer e Luigi e poi ancora in diverse combinazioni con Luigi, finalmente Martin Buschmann e Gereon Roemer poterono fare la foto che volevano. Alla fine i due erano «felicissimi» del loro personale "top shot" e Martin Buschmann riassume soddisfatto: «Gli Italiani sono il massimo.»

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Con la spada di Damocle del coronavirus e il timore che la Liguria potesse essere prossimamente dichiarata area a rischio, c'era fretta di lasciare Milano alla volta delle Cinque Terre. «Vediamo cosa riusciamo a fotografare e filmare nei pochi giorni che ci restano fino allo shutdown in Liguria», pensava Martin Buschmann.

Seconda parte del viaggio dalla Germania alla Sicilia - Da Milano e le Cinque Terre fino in Toscana

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Manarola e Riomaggiore


Il viaggio dal capoluogo lombardo alle Cinque Terre in Liguria a bordo della Fiat 500 non è durato che due ore e mezza scarse. I dodici chilometri di costa con, appunto, i cinque comuni sono patrimonio culturale UNECSCO dal 1997 e gettonatissima meta turistica in Italia.

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Monterosso al mare


Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola und Riomaggiore sono i nomi dei cinque comuni che, come le perle di una collana, si avvicendano a distanze quasi uguali lungo la costiera di levante e che conferiscono il nome di Cinque Terre alla località.

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Vernazza


Al ricordo dello spettacolare panorama Martin Buschmann si entusiasma ancora oggi: «Paesaggi montagnosi le cui ripide valli portano fino al mare e ai villaggi unici nella loro posizione, esposti sugli alti promontori a picco sul mare. Le Cinque Terre sono un paesaggio dirupato, caratterizzato dalla pesca e dalla coltivazione della vite e dell'ulivo e oggi, naturalmente, anche dal turismo. Paesi pittoreschi sui ripidi pendii sono l'immagine caratteristica delle Cinque Terre. Chi cerca le spiagge ha sbagliato meta.»

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Corniglia


Ma, pensando anche a Luigi, proprio questo era la maggiore preoccupazione. Già, perché pendenze fino al 25% sia in salita che in discesa costituivano una sfida per il motore e per i freni, nonostante la "Bella Figura" fatta superando brillantemente lo Spluga. «Qui, chi non si ferma va a fare il bagno», fu il pensiero di Martin Buschmann. «Sono proprio i percorsi che non piacciono né a Luigi, né a me», dice Martin Buschmann. Ma non si è perso d'animo e ha fatto forza sia a se stesso, sia a Luigi in vista della nuova sfida: «Tutt'e due abbiamo più di 50 anni: insieme ne abbiamo più di 100 e ce la faremo.»

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I residenti, invece, non mostrarono molta comprensione per gli sforzi di Luigi e dei due amici che risalivano, metro per metro, le salite delle Cinque Terre in seconda, a 20 all'ora. «E con la targa tedesca era anche peggio: negli occhi della gente potevi leggere cosa pensavano: 'Tedeschi matti, su queste strade con una vecchia 500, ... non si fa ... queste cose non si fanno.'» Ma gli sguardi critici non lo hanno fatto desistere, anzi, lo hanno motivato ancor di più nella sua decisione. «Certo, questa cosa la facciamo, ora. Perché? Perché Luigi ce la fa. Luigi è tenace e io so che ce la farà.»

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E in effetti Luigi ha superato la prova, non una ma più volte, perché Martin Buschmann e Gereon Roemer dovevano fare le riprese fotografiche e filmate. Certo è che non sono stati disturbati dalle solite frotte di turisti. Piuttosto i cinque paesi delle Cinque Terre erano spopolati, cosa che ha fatto riflettere Martin Buschmann: «Abbiamo vissuto le Cinque Terre in un periodo singolare. Era autunno e c'era la pandemia corona. C'è poco da rallegrarsi.» Già durante il loro viaggio prova Martin Buschmann e Gereon Roemer avevano visto con i loro occhi come per gli italiani la pandemia era un problema serio. «Non c'è quasi una famiglia che non lamenti un morto a causa del Covid-19. Sono cose che ti fanno riflettere. Ed è così che abbiamo vissuto le Cinque Terre. Non c'era nessuno in giro. Niente turisti, solo pochi residenti che cercavano di prepararsi per la prossima stagione, che forse verrà, l'anno prossimo, o quell'altro ancora. Un clima in qualche modo opprimente.»

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Come Martin Buschmann e Gereon Roemer avevano temuto, le Cinque Terre furono dichiarate area a rischio a causa della situazione corona che si aggravava in Liguria. «È stata una fuga. Abbiamo anticipato di un giorno la partenza per la Toscana,» così Martin Buschmann descrive il clima alla partenza dalla Liguria. Comunque, i due sono riusciti a fare alcune spettacolari riprese con il drone e a prendere un caffè sul cofano di Luigi, per l'occasione adibito a tavolino bar (Leggete il codice QR per vedere le riprese fatte col drone nelle Cinque Terre.

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Terza parte del viaggio dalla Germania alla Sicilia - Da Milano e le Cinque Terre fino in Toscana

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A ottobre del 2020 Martin Buschmann e Gereon Roemer sono arrivati in Toscana dopo una breve sosta nelle Cinque Terre. «A causa del coronavirus il nostro viaggio aveva più il sapore di una fuga che di una vacanza. Ora, invece, in Toscana ci sembra di essere finalmente arrivati», ci racconta Martin Buschmann. «Siamo arrivati in uno dei più bei paesaggi d'Italia.»

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Dopo il primo tratto con Luigi lungo i viali di cipressi tipici della Toscana, i due amici hanno fatto scalo nell'Agriturismo Le Stringaie, la cui posizione è ideale per raggiungere tutti gli obiettivi che i due amici avevano previsto di visitare nella regione. A coronamento della prima tappa Martin Buschmann e Gereon Roemer hanno stappato una bottiglia di Brunello di Montalcino, il rinomato vino della regione.

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Nel frattempo Luigi era parcheggiato davanti a casa con il serbatoio pieno, pronto per nuove le avventure del giorno successivo. «Ci ha portati in Toscana senza dare problemi», loda Martin Buschmann.

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Alle prime luci dell'alba è ripreso il viaggio e anche il lavoro, dato che Martin Buschmann e Gereon Roemer volevano riprendere delle vedute mattutine con la nebbia. Un'impressione di cui Martin Buschmann dice: «Per me, come fotografo, è stata un'esperienza estremamente intensa».

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Durante la progettazione del tour Martin Buschmann e Gereon Roemer si erano documentati sulla Val d´Orcia, che prometteva gli highlight fotografici assoluti della Toscana. «Non a caso la Val d´Orcia è Patrimonio Unesco», sottolinea Martin Buschmann. «Città come Montalcino, Montepulciano e Pienza sono famose in tutto il mondo. Ma la Toscana non sono solo cipressi, il paesaggio è disegnato anche dalla coltivazione delle olive e della vite e anche il pecorino fa parte della regione.» (Leggete il codice QR per vedere le riprese fatte col drone in Toscana).

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Ma Luigi, questa mattina, se ne fregava altamente di tutto ciò. «In qualche modo l'umidità della nebbia gli era entrata nel motore», diagnostica Martin Buschmann, quando, dopo aver adempiuto ai compiti stabiliti per le prime ore del mattino, i due amici volevano avviarsi verso la nuova meta della giornata e il motore di luigi non partiva. Buschmann vicino alla disperazione: «Sono quei momenti nei quali desidero essere in un bel bar con davanti un ottimo espresso e una brioche calda.»
Fortuna che si erano portati uno spray per l'avviamento. «Gli dai una spruzzata sul filtro dell'aria e la macchina parte. È un po' come un defibrillatore. E se con lo spray non va, non c'è nulla da fare.»

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Mentre Gereon Roemer spruzzava con lo starter spray, Martin Buschmann azionava il motorino di avviamento e presto il motore di Luigi riprese a borbottare e li ha portati senza intoppi fino a Pienza, dove i due fotografi hanno preso il profumato caffè di cui sognavano poco prima. Luigi, intanto, era stato parcheggiato in un vicolo accanto al bar.

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E come anche a Milano, non passò tanto tempo e Luigi fu scoperto da un altro Luigi che subito ha chiesto una foto di Luigi & Luigi. Ovviamente Martin Buschmann è stato felice di poter soddisfare questo desiderio.

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Qualche preoccupazione gli dava, invece, la topografia della regione collinosa: «Chiunque abbia guidato un Fiat 500 con motorizzazione di serie sa che ci sono quei falsi piani che il cinquino non ama. È un continuo cambiare e scalare tra seconda e terza marcia che si fa più noioso se la macchina è carica. Di queste lievi pendenze ce ne sono tante in Toscana. Anche le buche danno da fare alle sospensioni di Luigi, in particolare quando, al buio, le prendi in pieno. Al ritorno in Germania dovrò sostituire qualche parte che ordinerò presso il mio ricambista di fiducia.»

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Ma Luigi ha corso rischi più immediati: «in un attimo di distrazione», come dice Martin Buschmann «ho tamponato la macchina che procedeva davanti a me.» Per fortuna la velocità era ridotta e quindi non ci sono stati danni gravi all'altra macchina e anche ai passeggeri non è successo nulla. «Con 30 Euro ho potuto risolvere il danno alla parte posteriore dell'altra vettura», riferisce Martin Buschmann. Luigi, invece, non è stato così fortunato: «Danneggiata tutta la parte frontale, comprese frecce e paraurti e, gravissimo, il parafango completamente deformato. Impensabile proseguire: ogni buca della strada avrebbe comportato una collisione tra parafango e pneumatico. Bella seccatura!»

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Alla fine è bastata una telefonata a Dario e alla sua squadra di Vintage Tours, che noleggia le sue Fiat 500 per i workshop fotografici di Martin Buschmann, per ricevere l'aiuto necessario e rimettere Luigi rapidamente in strada, con grande felicità e sollievo del suo proprietario e guidatore: «Il giorno dopo eravamo nuovamente in viaggio, grazie a Vintage Tours! Good Job - Bel lavoro! Grazie.»

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Alla fine della tappa in Toscana Martin Buschmann riassume:
«Occorre dirlo: l'Italia non è un Paese economico. I prezzi nelle officine sono simili a quelli in Germania e senza i nostri due sponsor principali Segafredo Germania (il miglior caffè del mondo) e Axel Gerstl (rivenditore di ricambi Fiat 500 e 126 oltre le frontiere della Germania) non ce lo saremmo potuti permettere! Un grande ringraziamento ai nostri due sponsor!»
Nonostante le disavventure, l'autunno in Toscana ha regalato ai due fotografi giramondo e al cinquino Luigi delle bellissime giornate con stupende atmosfere: «Le temperature erano miti e anche Luigi se n'è accorto, dato che non ci sono stati inconvenienti.»

Dopo la Toscana, la quarte parte del tour avrà Roma come meta, anche se, come ci dice Martin Buschmann, ci sarà un e adeguamento dei piani: «Ci siamo resi conto che con Luigi non è possibile partire ogni volta dalla Germania per ogni tappa, ripercorrendo le precedenti. Da ora metteremo Luigi sul carrello, lo porteremo alla fine dell'ultima tappa, lo metteremo su strada per fare il percorso previsto e lo riporteremo in Germania sul rimorchio. Poi viene la tappa successiva.»

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Quarte parte del viaggio dalla Germania alla Sicilia - Roma, la città eterna

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"A causa del coronavirus il nostro viaggio mi è sembrato più una fuga che una gita, ma qui in Toscana abbiamo avuto veramente la sensazione di arrivare" ci ha raccontato Martin Buschmann dopo la terza tappa. "Siamo arrivati in uno dei più bei paesaggi che l'Italia offra" Poi, sempre per la situazione poco chiara, ci sono voluti alcuni mesi per poter partire con la quarta tappa del viaggio, nella quale Luigi ha dovuto affrontare il traffico della capitale. "Un fatto era chiaro dall'inizio: guidare a Roma non è una passeggiata, è la guerra!" Ecco come Martin Buschmann riassume la sua esperienza di guida nel traffico romano. A differenza di Milano, dove il cinquino Luigi poteva godere di un fattore simpatia qui non ti vene regalato nulla e nelle ore di punta, in particolare di mattina, Luigi ha patito sotto la fretta dei Romani. Fortuna volle che Martin Buschmann aveva fatto la patente in Italia e che quindi era abituato alle regole del gioco nel traffico delle metropoli italiane. Ecco cosa ci ha detto: "1a regola: lascia spazio sufficiente a destra per gli scooter. 2a regola: attento a sinistra ai SUV che vogliono passare per forza. Insomma devi ricordarti sempre che più piccola è la macchina e meno ti danno retta. Con Luigi devi lasciare il passo."

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Girare a bordo di Luigi però ha anche i suoi vantaggi: non c'è parcheggio dove il cinquino non entri e così Martin Buschmann e Gereon Roemer hanno potuto parcheggiare davanti al ristorante anche di sera nei quartieri centrali di Roma. Nel complesso però le strade della capitale, e specialmente del centro storico, sono state una vera sfida per il cinquino d'epoca e Martin Buschmann è stato ben felice di aver ordinato e montato ammortizzatori nuovi prima della partenza. "Il pavè e i fossi non rendono gradevole la guida", dice in due parole. "Soprattutto se i sedili di 50 anni fa ti fanno sentire ogni singola molla."

Più comodo invece l'albergo, anzitutto per il bel garage dove Luigi è stato parcheggiato in tutta sicurezza, e poi per la sua centralità e vicinanza al centro storico. "Consegnare la chiave e la tua macchina al custode e vederla sparire in un garage sotterraneo non si sa dove è sempre un momento speciale", racconta Martin Buschmann. "Ogni mattina abbiamo disturbato il custode del garage alle sett'albe, perché dovevamo uscire di buon'ora, del resto eravamo lì per fare delle foto e le ore del mattino erano le migliori per mettere in scena Luigi davanti ai monumenti romani senza essere disturbati da turisti e instagrammer.

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!

Luigi torna a casa!


Una volta fatte le foto e con l'arrivo dei primi turisti che bighellonavano sulle piazze, le parti si sono invertite e Luigi è diventato l'attrazione: "Tante persone ci hanno fotografato con Luigi", racconta Martin Buschmann sorridendo sotto i baffi. "Il numero di follower è cresciuto enormemente!"

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!


Il quotidiano intasamento del traffico nelle ore di punta mattutine, che i romani accettano perché di usare altri mezzi di trasporto al di fuori della macchina non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello, è stato una vera difficoltà per il team Buschmann/Roemer: "Prima, seconda, freno e semaforo rosso. Sempre così, mettere la terza è un terno al lotto." Anche a Luigi tutto questo sfrizionare e cambiare non ha fatto bene a Luigi e Martin Buschmann si è reso conto che le marce non entravano più bene nonostante tutte le debraillate d'obbligo. Insomma: "Avevamo un problema che sarebbe peggiorato col tempo." Fortuna che Martin Buschmann e Gereon Roemer hanno trovato un'officina che, come spesso accade in Italia, riparava le macchine direttamente in strada. Il capo e i suoi tre meccanici si sono immediatamente occupati di Luigi e lo hanno sollevato di lato per registrare la frizione. "Devo dire che mi ha fatto un po' impressione vedere Luigi in bilico sul ciglio della strada" ci racconta Martin Buschmann, "Avevo paura che si ribaltasse completamente, ma i ragazzi sapevano quello che facevano e poco dopo Luigi era a posto. In Italia è così: ti aiutano subito senza fare tante storie. E quando ho chiesto quanto dovevo, mi hanno fatto cenno di lasciare perdere. Mi hanno anche avvisato che probabilmente il cuscinetto spingidisco era guasto."

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Poco prima di arrivare alla meta della quarta tappa, Martin Buschmann e Gereon Roemer hanno fatto visita alla ditta Affaris Bullonati, dove David e Fabio restaurano in Fiat 500 d'epoca. Ne è valsa la pena, la puntatina ha liberato Martin Buschmann del problema delle molle del sedile che stavano diventando una sofferenza. Non appena hanno sentito il problema, David e Fabio, in un batter d'occhi, hanno sostituito i vecchi sedili di Luigi con una coppia di sedili rifoderati e con imbottitura nuova presi dal loro magazzino parti. E cosi, Martin Buschmann, nel viaggio di ritorno da Roma alla Toscana, sul suo sedile nuovo s'è sentito come su un divano di lusso.

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Luigi, Martin Buschmann e Gereon Roemer trascorreranno l'inverno in Germania, dove Luigi potrà riposare per la maggior parte del tempo. Unica interruzione del letargo di Luigi sarà quando Martin Buschmann lo porterà alla revisione, che scade nel 2022. Però Martin Buschmann non è preoccupato per gli sforzi che ha chiesto a Luigi nella tappa Toscana - Roma: "Ahmed Barbiche, il mio meccanico di fiducia, ormai conosce ogni bullone di Luigi e sarà contento di riavere in officina «la piccola macchina», come dice lui." Con la revisione rifatta il trio Luigi, Martin Buschmann e Gereon Roemer affronterà la tappa successiva: Roma - Napoli! "Non vediamo l'ora di ripartire e, anzi, se fosse possibile, già domani continueremmo il nostro viaggio," dice Martin Buschmann, "sulle strade del Bel Paese e della Dolce Vita."

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Quinta parte del viaggio dalla Germania alla Sicilia - Pisa

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Viareggio


Dopo le sfide nel traffico romano, la tappa successiva doveva essere Napoli, ma Martin Buschmann e Gereon Roemer hanno deciso, senza ulteriori indugi, di recuperare una sfida molto personale, impossibile durante il periodo del Corona: parcheggiare Luigi davanti alla famosa Torre Pendente di Pisa, secondo Martin Buschmann forse il motivo fotografico più importante di tutto il viaggio. «Il viaggio ha avuto luogo attorno a Pasqua», racconta Martin Buschmann. «Come ci si può immaginare, in questo periodo dell'anno Pisa era molto affollata». Ma a pochi chilometri da Pisa, lui, Gereon Roemer e Luigi trovarono fortunatamente una piazzola in uno dei tanti campeggi al mare vicino a Viareggio.

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Durante un'escursione, a Luigi è stato mostrato il porto e il duo di fotografi Buschmann/Roemer ha potuto brindare al primo bellissimo scatto della piccola Fiat 500 (vedi a sinistra) con una fresca birra, Corona - alla faccia del virus. «Brindiamo a che il Corona non ci rompa le uova nel paniere anche questa volta» commenta Martin Buschmann.

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Ma il problema più grande non si è stato/a (il/la) Corona, bensì una cosiddetta ZTL - ZONA A TRAFFICO LIMITATO che si è rivelata un ostacolo sulla strada per la foto perfetta e ha fatto praticamente disperare Martin Buschmann: «Zona a Traffico Limitato, in pratica vuol dire che non si passa proprio. Niente da fare! Il tutto protetto da telecamere e dissuasori.»

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Tecnicamente per la piccola Fiat 500 sarebbe stato possibile passare, perché con le sue dimensioni snelle poteva facilmente sgusciare tra i dissuasori. Ma Martin Buschmann era sicuro che la multa sarebbe stata parecchio cara. «Abbiamo trascorso un'intera giornata a verificare tutte le strade di accesso alla Torre Pendente per trovare un varco senza multa», ci ha descritto. «Non c'era soluzione, la ZTL era diventata il nostro avversario naturale e la multa garantita.» Oppure sarebbe stato possibile giocare la carta della simpatia per la piccola 500, come era accaduto tante altre volte nel corso del viaggio?

Martin Buschmann non ha voluto sfidare la fortuna e si è quindi preparato allo scenario peggiore: «Ci toccherà ingoiare la multa. Abbiamo chiesto in giro e ci hanno dato valori tra 60,- e 240,- euro. Ok, vale la pena!» E quindi il piano di battaglia era chiaro:

  1. Attraversare la ZTL - multa o non multa
  2. Passare i dissuasori, ancora 400 metri alla Torre
  3. Posizionare Luigi - fotografare e sparire in un baleno.

Tutta l'operazione doveva svolgersi alle 6 del mattino, all'alba, fintanto che non ci sarebbe stata gente. Ma sul posto, anche se le temute orde di turisti non li hanno disturbati, i due fotografi e la loro piccola 500 hanno incontrato i militari come l'altra volta in Piazza del Duomo a Milano. «Per sdrammatizzare un po', abbiamo deciso di spingere Luigi nell'ultimo tratto dai dissuasori alla Torre. A motore spento.» dice Martin Buschmann. Sperava che i militari potessero far valere la misericordia piuttosto che la legge. Ma in meno di un minuto un soldato si piazzò davanti alla squadra Luigi, Buschmann e Roemer e intimò severamente di lasciare la piazza. «Ho supplicato e pregato e il simpatico militare ha avuto pietà di noi. Se ci spostavamo 5 metri più in là avrebbe chiuso un occhio“, ci racconta Martin Buschmann. «Tra due minuti ci sarà il cambio della guardia e dovranno passare di qui con il carro armato. Detto, fatto. Luigi cinque metri più a sinistra - non potete immaginare quanto eravamo felici! Questo ci ha dato carta bianca per fare la nostra foto!»

Luigi torna a casa!


Con la foto di Luigi davanti alla Torre Pendente, Martin Buschmann e Gereon Roemer hanno ottenuto quello che Buschmann ha definito lo "scatto top di una vita".

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«Grazie alla buona preparazione - frizione nuova, ammortizzatori nuovi, accensione elettronica nuova - Luigi ha potuto respirare di nuovo senza problemi l'aria italiana attraverso il suo filtro, e ci ha portato da Viareggio a Pisa una sicuramente cinquantina di volte», ha riassunto Martin Buschmann. «Grazie al rivenditore di fiducia!» La prossima destinazione del tour sarà infine Napoli: «Siamo felici e ci piacerebbe continuare il nostro viaggio oggi piuttosto che domani - nella terra della dolce vita e della bella figura! Luigi sarebbe già pronto, Gereon e io abbiamo ancora bisogno di un po' di tempo.»

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Sesta parte del viaggio dalla Germania alla Sicilia - Napoli e la Costiera Amalifitana

Luigi torna a casa!


Martin Buschmann, essendo originario della Sicilia, più si avvicinava al sud e più si sentiva a casa. «Per me l'Italia vera incomincia qui.» Ci ha detto. «Sentire la luce del sole caldo sulla pelle, gustare la cucina mediterranea dietro ogni anglo di strada! Napoli, per me, è il passaggio geografico verso la vera Italia.»

Ma come accade quando si è in viaggio con un'auto d'epoca, la tecnologia ha giocato ancora una volta un brutto scherzo al duo di fotografi Buschmann / Roemer: «Me lo sospettavo già, la ruota anteriore destra mi preoccupava da giorni», ci ha raccontato Martin Buschmann. «in qualche modo mi sembrava sbilenca, in particolare quando il mio compagno di viaggio Gereon era seduto in macchina. Se lasciavamo Luigi parcheggiato per un'ora, lo ritrovavamo con la ruota dritta. Se salivamo e percorrevamo qualche chilometro, la ruota era di nuovo storta». All'inizio Gereon Roemer non poteva o non voleva condividere le preoccupazioni del suo compagno di viaggio, piuttosto era preso dall'ambizione in vista dei numerosi motivi fotografici adatti lungo la Costiera Amalfitana. Non aveva idea che pendenze del 20-30% con 18 cv e il cambio costante tra prima, seconda e terza marcia significassero uno stress reale per Martin Buschmann e il suo Luigi. «Ti arrampichi sulle montagne a massimo 30 km/h. Sperando sempre di trovare un punto panoramico che valga la pena di fotografare», racconta Martin Buschmann. "La speranza muore ultima - ma anche Luigi sta morendo!"

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!


A un certo punto era troppo anche per Martin Buschmann che si è rifiutato di proseguire fino al punto fotografico successivo. Era certo: «Se non mi occupo di Luigi ora, la ruota se ne va.»

Miracolosamente, una piccola Fiat 500 gialla apparve improvvisamente sul ciglio della strada - per Martin Buschmann fu un segno del destino: "Dove c'è una Fiat 500, siamo sicuri di essere nel posto giusto!".

Luigi torna a casa!


Infatti, in mezzo alle montagne c'era un'officina ancora aperta alle 18.00 e «in piena attività», come ci ha raccontato Martin Buschmann. «Il meccanico uscì dalla sua officina e si accese una sigaretta. Io feci lo stesso. Così siamo rimasti lì, insieme a fumare, e lui mi ha chiesto quale fosse il mio problema». Martin Buschmann ha mostrato al meccanico la ruota anteriore, poi Luigi è stato portato in officina ed è stato sollevato sul ponte per una prima diagnosi: il braccio trasversale era rotto, il pedale dell'acceleratore aveva bisogno di una saldatura, la molla a balestra e il cuscinetto della ruota destra andavano assolutamente sostituiti. «Con queste strade non mi meraviglia» pensò Martin Buschmann. «Le vie di Napoli ci hanno dato il colpo di grazia. In Italia non ci sono strade in peggiore stato.»

Luigi torna a casa!

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!


D'altra parte il meccanico ha aperto qualche spiraglio di speranza ai due viaggiatori: i pezzi di ricambio sarebbero arrivati entro il giorno successivo e Luigi sarebbe sceso dalla montagna sano e salvo. «Stai attento quando scendi e sali le montagne e poi comunque, lo sai: il traffico in Italia, mi raccomando. Il tuo compagno di viaggio è meglio se lo lasci a casa. Un peso sul lato anteriore destro non fa bene alla ruota.» Martin Buschmann non ci ha pensato due volte «Ho capito subito che erano buoni consigli e che averi fatto bene a seguirli.»

Ed ecco che, con la puntualità tedesca, Martin Buschmann e Luigi erano davanti all'officina in orario per l'appuntamento concordato il giorno prima, e Mario, il meccanico, è arrivato quasi subito con una sigaretta accesa; si era trattenuto un attimo con un amico per un cappuccino davanti al mare. La Dolce Vita! Purtroppo si è visto subito che il braccio trasversale nuovo non era quello giusto. Ma ormai Mario era preso dal lavoro: "Quel che non va bene si adatta.» dice Mario deciso.

Luigi torna a casa!


«E poi mi ha consigliato di tenermi assolutamente il braccio difettoso che aveva retto 50 anni. Il materiale di quello nuovo sicuramente non sarebbe arrivato oltre i 10 anni. In considerazione del fatto che vorrei tenere Luigi per il resto della mia vita, naturalmente questo ragionamento mi è sembrato subito sensato!»

Luigi torna a casa!


E poi, per quanto il modo di lavorare di Mario fino a quel momento sembrasse dei tempi di Luigi, per l'allineamento delle ruote dopo il montaggio del braccio delle sospensioni, è stata utilizzata la tecnologia computerizzata più moderna, racconta Martin Buschmann: «Il computer indicava in decimi di millimetro mentre Mario muoveva le ruote e regolava l'allineamento con le viti di registro. Per me sul display era tutto verde, non ci capivo nulla. Il verde è buon segno, no? Sperando che qui, in cima alle montagne, le tariffe orarie non fossero eccessivamente alte, ho lasciato fiduciosamente fare. L'importante è che Luigi sia pronto ancora oggi.» E così è stato. «Il display era più verde che mai. Tutte le ruote erano al loro posto. Allora andiamo: la prossima pizza ci aspetta!»

Luigi torna a casa!


Tuttavia, Martin Buschmann dovette ancora reprimere i morsi della fame emergenti, perché l'acceleratore non era ancora stato riparato. Mario temeva che il lavoro di saldatura sarebbe stato difficile a causa della moquette, che avrebbe potuto prendere fuoco. «Per me è stata la più bella immagine della serata.» commenta Martin Buschmann: «Mario, con il mozzicone di sigaretta in bocca, incastrato tra il volante e la pedaliera di Luigi e con in mano la saldatrice che fumava in mezzo all'odor di bruciato e alle fiamme che guizzavano leggere mentre lavorava. Mi ricordavo vagamente, da altre riparazioni fatte in passato, che da qualche parte li vicino passava anche il tubo della benzina. Dopo aver spento le fiamme nel vano piedi con un panno, Mario disse che aveva finalmente finito. Quello che non aveva voluto dirmi prima: non era il tappeto a preoccuparlo, ma la linea della benzina che passava lì». Ma ha preferito ammetterlo solo dopo aver ultimato con successo il lavoro.

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!


«Felice di essere sopravvissuto a questa visita in officina, ho messo 100 euro in mano Mario e sono partito», ha riferito Martin Buschmann. «Luigi ha potuto scendere dal ponte e ci siamo lanciati giù per le strade di montagna ad alta velocità. Il comportamento dello sterzo era come nuovo". Nell'entusiasmo della velocità, tuttavia, Martin Buschmann ha notato che anche i freni di Luigi sarebbero stati da rifare entro poco tempo. «Ma questo sarà risolto tramite il mio rivenditore di ricambi di fiducia». In Italia, il clacson è comunque più importante del freno: Chi frena ha perso! La pizza ci attende!»

Settima parte del viaggio dalla Germania alla Sicilia - Luigi torna a casa, ma prima passa in officina

Luigi torna a casa!


«Come in quasi ogni nostro tour, prima delle partenza o dopo l'arrivo, Luigi deve essere controllato nell'officina di fiducia», ci racconta Martin Buschmann. «Chiunque possa dire sua una Cinquecento, lo sa: c'è sempre qualcosa da fare. Ieri andava tutto bene, oggi no». Eppure Luigi, la piccola Fiat 500 di Martin Buschmann, ha già fatto molta strada nel suo lungo viaggio, fatto a tappe, da Friburgo alla sua casa in Sicilia, dove Luigi aveva già accompagnato la famiglia Buschmann come auto di famiglia ai tempi dell'infanzia: passando per il Lago di Como, abbiamo attraversato Milano, la Toscana, Roma, Napoli e la Costiera Amalfitana, prima che una ruota anteriore fuori geometria ci costringesse a una sosta forzata in un'officina locale. Lì, come "pronto soccorso", è stato necessario raddrizzare un braccio delle sospensioni e saldare il pedale dell'acceleratore, in modo che Martin Buschmann e il suo compagno e fotografo Gereon Roemer potessero almeno terminare questa sezione del percorso come parte del loro road movie di ritorno alle proprie origini (italiane). Ma Mario, il meccanico del "pronto soccorso" in loco, ha dato a Martin Buschmann altri "compiti a casa" per il periodo del ritorno in Germania: prima o poi sarebbe stato necessario sostituire anche il secondo braccio delle sospensioni, il cuscinetto della ruota anteriore destra, la molla a balestra, gli ammortizzatori e gli pneumatici anteriori, inoltre c'erano da rifare i freni. Tutti interventi per i quali Mario stesso non avrebbe avuto il tempo, come spiegava a Martin Buschmann. "Con questa frase concisa ci ha rimesso in viaggio sulle strade italiane", ha raccontato in seguito Martin Buschmann.

Quindi, prima della prossima tappa che attraversa la Calabria, era giunto il momento di fare i lavori della lista che Mario aveva stilato. «Le parti rilevanti dovevano essere ordinate dal rivenditore di fiducia, e poi installate dal miglior "meccanico del mondo", ha detto Martin Buschmann, aggiungendo: «Ora che il nostro viaggio sta lentamente volgendo al termine, è giunto il momento di citare questi due partner per nome. Senza questi due partner, il nostro Roadtrip non sarebbe stato possibile.
Mi occupo di queste piccole auto sin dal millennio scorso. È la mia grande passione. Ho sempre ordinato i ricambi dall'azienda Axel Gerstl. Mi piaceva l'azienda e mi piace ancora. I pezzi di ricambio vengono sempre consegnati tempestivamente. I prezzi sono orientati al mercato ed equi. Non credo sia necessario discutere dei prezzi dei ricambi per le nostre piccole auto. Più economici di così non li trovi. E sono ancora più contento di essere riuscito a conquistare l'azienda come sostenitore del progetto Luigi. Grazie al team di Axel Gerstl: senza di voi, il progetto "Luigi torna a casa" non sarebbe stato possibile!».

Ma i pezzi di ricambio non devono solo essere consegnati, devono anche essere installati, soprattutto per un'auto d'epoca che viene utilizzata costantemente. «E questo è il compito di Ahmed Barbiche, fin dal primo giorno del restauro di Luigi», ha detto Martin Buschmann, specificando: «Ahmed è meccanico specializzato. E non mento se affermo che Ahmed ha raccolto tanta esperienza nell'analisi dei difetti e nella riparazione di Fiat 500 come pochi altri meccanici in Germania. Le piccole 500 passate per le sue mani sono tante e di Luigi conosce praticamente ogni bullone. Quante volte l'ho chiamato dalla strada: "Ahmed, Luigi ha un problema!" Poi mi dà istruzioni al telefono su cosa fare per risolvere il problema. Pochi giorni prima dell'inizio del nostro nuovo tour, trova sempre il tempo per Luigi e installa le nuove parti in modo che raggiungiamo la nostra destinazione in sicurezza. È così è stato anche questa volta».

Luigi torna a casa!
Martin Buschmann e Ahmed Barbiche


In appena un'ora di lavoro in officina, Ahmed ha sostituito con competenza le balestre e gli ammortizzatori, ha controllato tutti i fluidi e ha ingrassato i fuselli impolverati.

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!

Luigi torna a casa!

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!


«Luigi era di nuovo in assetto normale. È insolito vedere che Luigi abbia così tanto spazio tra il parafango e gli pneumatici anteriori. Caro Gereon, puoi sederti di nuovo sul sedile del passeggero senza esitazioni!"

Luigi torna a casa!


Con la balestra e gli ammortizzatori nuovi, Luigi, Martin Buschmann e Gereon Roemer sono partiti per la prossima tappa del loro tour. Ma strada facendo, Martin Buschmann si è reso conto di aver completamente dimenticato di dire ad Ahmed che doveva anche riparare i freni e il cuscinetto della ruota. «Poco male, siamo comunque arrivati sani e salvi», ha constatato Martin Buschmann soddisfatto, anche se ha dovuto ammettere: «Ma non appena siamo tornati da questo tour, mentre entravamo a Costanza, il cuscinetto della ruota ha iniziato a fare rumori. Era ora di sostituirlo. Se hai un Cinquino hai sempre da fare. Sicuro che per il prossimo tour ci sarà una lunga lista di lavori!»

Ottava parte del viaggio dalla Germania alla Sicilia - Luigi torna a casa, ma prima passa in officina

La piccola Fiat 500 Luigi di Martin Buschmann ha fatto molta strada nel suo lungo viaggio da Friburgo a Catania, in Sicilia, dove Luigi aveva già accompagnato la famiglia Buschmann come auto di famiglia ai tempi dell'infanzia di Martin Buschmann. Passando per il Lago di Como, Luigi ha attraversato Milano, la Toscana, Roma, Napoli e la Costiera Amalfitana, per arrivare fino alla punta meridionale dello Stivale. Ora Luigi sta per intraprendere la sua ultima grande tappa.

«Passando per le Puglie arriveremo in Sicilia», ci annuncia Martin Buschmann spiegando il suo piano. «Luigi, il fedele compagno di viaggio, ha superato con maestria tutte le tappe. Alla fine del nostro tour avremo percorso oltre 10.000 km sulle strade italiane.» Per preparare Luigi al gran finale della sua avventura, era in programma un'altra visita all'officina: è stato necessario montare nuove ganasce, cilindri e tamburi dei freni, riparare la filettatura di una vite del carburatore e sostituire i cuscinetti delle ruote anteriori e i bracci trasversali delle sospensioni. E poi c'era gioco nella scatola dello sterzo. «L'elenco dei ricambi cresceva di giorno in giorno.» racconta Martin Buschmann. «Detto, fatto: monta le parti nuove, ingrassa e via. Insomma: un programma di wellness per il Cinquino.»

Luigi aveva il suo appuntamento in officina il giorno prima della partenza, quindi tutto doveva andare per il verso giusto. «I pezzi di ricambio sono arrivati in tempi rapidissimi", sottolinea Martin Buschmann.

Luigi torna a casa!


Ma Ahmed, il suo meccanico di fiducia, lo guardò con occhi tristi dopo aver disimballato i pezzi e gli chiese: «Dove sono i quattro nuovi cilindri dei freni delle ruote?» «Merda!», pensò Martin Buschmann, poiché aveva dimenticato di ordinarli. Temeva già che la tappa programmata sarebbe terminata ancor prima della partenza, perché Ahmed riteneva essenziale sostituire sempre i cilindri dei freni delle ruote con altri nuovi durante la manutenzione dell'impianto frenante, poiché il labbro di gomma spesso perdeva. Questo avrebbe permesso all'aria penetrare nel sistema frenante e la pressione sul pedale del freno non avrebbe più avuto effetto sulle ganasce. «Nel peggiore dei casi, si perde il liquido dei freni, il che significa che l'impianto frenante cessa completamente di funzionare»" spiega Martin Buschmann. «Non è proprio quello che vuoi che ti capiti in viaggio.»

L'odissea attraverso Friburgo alla ricerca dei cilindri dei freni, è iniziata subito ed è costata una mezza giornata. Alla fine, però, Martin Buschmann ha avuto presuntamente fortuna con un concessionario di auto che aveva i pezzi al prezzo esorbitante di 30,00 euro per unità. 60 euro per due cilindri freno! Rispetto ai 6,90 euro di Axel Gerstl è una bella differenza. Ma la delusione è arrivata subito, dato che il problema non era ancora risolto al 100%", si è reso conto Martin Buschmann. «Come supponevo, il problema di Luigi è venuto alla luce quando abbiamo smontato i cilindri freno: erano tutti e quattro da sostituire. Quel che mi serviva ora era un buon consiglio, un'idea. Che la mia giornata sarebbe finita tardi era chiaro dall'inizio. Mi mancavano ancora due cilindri freno. Dove trovarli?»

L'idea è venuta ad Ahmed – secondo Martin Buschmann il migliore meccanico di Fiat 500 e "uomo dalle mille risorse". In quattro e quattro otto, i cilindri mancanti sono stati presi da un'altra 500 e montati su Luigi. Ahmed e Martin Buschmann hanno lavorato fino a tarda notte sulla piccola Fiat 500, prima in officina e poi nel garage a casa di Martin Buschmann.

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!

«Mia moglie è scesa alle 23:00 e ha chiesto se doveva cancellare il nostro primo hotel», ricorda Martin Buschmann. "In quel momento nessuno si aspettava di partire il giorno dopo, tranne Ahmed!". Ma poco dopo la mezzanotte, era finalmente fatta: «Smontaggio e rimontaggio su Luigi completato. Sfiato del circuito idraulico dei freni fatto. Le pressione del pedale c'era, quindi l'impianto frenante era a posto. La scatola dello sterzo era sostituita. I cuscinetti ruota erano sostituiti. I bracci delle sospensioni erano ingrassati. Infine Luigi ha ricevuto pure un paio di candele di accensione nuove! Evviva!"

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!

Ora Luigi era pronto per la sua ultima grande tappa attraverso l'Italia, non è stato necessario cancellare l'albergo e la mattina dopo siamo partiti come previsto. «Un grande ringraziamento al mio fornitore di ricambi di fiducia e ad Ahmed per le sue capacità di improvvisazione fino a tarda notte! Senza di voi saremmo rimasti a casa!»

Nel frattempo, Luigi e Martin Buschmann sono tornati sani e salvi in Germania. «Luigi ha superato bene l'ultima tappa e se l'è cavata bene in tutte le avventure.» Ora è in meritato letargo e può riprendersi dalle fatiche. E Martin Buschmann ci racconterà presto cosa ha vissuto la piccola 500 sull'ultima tappa del percorso in una delle prossime newsletter di Axel Gerstl!

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Nona parte del viaggio dalla Germania alla Sicilia - l'arrivo in Sicilia

C'è voluto molto tempo, ma ora è fatta: Luigi, la piccola Fiat 500 F costruita nel 1967, è tornato a casa nella sua vecchia patria, la Sicilia! Durante il suo lungo viaggio, lui e i suo equipaggio, i due fotografi Martin Buschmann e Gereon Roemer, hanno vissuto molte belle esperienze. Ma l'arrivo sull'isola del Meridione italiano è stato davvero un gran finale!

Luigi torna a casa!
150 Cinquini a Comiso


Martin Buschmann aveva un desiderio molto speciale prima di quest'ultima tappa come pilota del coraggioso Cinquino: «Sarebbe bello fare un bel giro in Sicilia insieme ad altre Fiat 500 d'epoca, suonando il clacson per le strade di Catania con tanto di fanfara!». Purtroppo, Martin Buschmann non aveva alcun contatto con l'ambiente Fiat 500 locale. «Fortuna che c'è Axel Gerstl,» si è detto. «Questa azienda è stata la mia numero 1 per l'ordinazione dei ricambi fin dal primo giorno con Luigi. Durante una delle tante telefonate per un ordine, ho raccontato del nostro prossimo arrivo in Sicilia. All'altro capo del telefono ho sentito l'entusiasmo per il mio desiderio di incontrare il popolo della Fiat 500 anche a Catania.» Poiché l'azienda Axel Gerstl è amica da tempo della sezione catanese del Fiat 500 Club Italia, non è stato un grande problema stabilire un contatto. «Che coincidenza fortunata!,» ha pensato Martin Buschmann. «Poco tempo dopo avevo in mano il numero di telefono di Davide Cappadonna, che gestisce la sezione di Catania del Club Fiat 500 e scrive regolarmente relazioni sulle piccole auto nella newsletter di Axel Gerstl. Mi era subito chiaro che avevo a che fare con un esperto! Ed era anche amichevole, come si è scoperto dopo la prima telefonata. Come spesso succede in Italia, c'è stata subito la massima disponibilità: Davide mi ha detto di farmi vivo appena messo piede in Sicilia.» Da buon teutonico, Martin Buschmann avrebbe voluto fissare subito un appuntamento, ma Davide, al telefono, non ha voluto stabilire una data fissa. Si è limitato a dire che un messaggio WhatsApp qualche ora prima dell'arrivo sarebbe sufficiente. «Con l'asso nella manica del fatto di essere amici degli amici tedeschi, ero fiducioso che il nostro appuntamento avrebbe funzionato,» ricorda un ottimista Martin Buschmann. «Ho dovuto rinunciare a molte cose nel nostro viaggio. Ora sarebbe così bello se quest'ultimo desiderio potesse essere esaudito!».

Ma quando Luigi e il team Buschmann/Roemer sono scesi dal traghetto che collega la Sicilia al continente e Martin Buschmann ha composto il numero di Davide, il telefono ha squillato a vuoto. «Con gli italiani la mia esperienza era diversa. Normalmente è sempre occupato,» si meravigliava Martin Buschmann. È stato sopraffatto dall'ansia, poiché gli italiani raramente si muovono senza portare appresso il cellulare e la finestra temporale per un incontro con gli appassionati di Fiat 500 locali era stretta. Dopotutto, anche l'Etna e la casa natale di Martin Buschmann dovevano essere visitati e la lista delle cose da fare prevedeva anche una foto con Luigi sul sagrato del Duomo. Per l'incontro con il Fiat 500 Club Italia, sezione di Catania, non restava che la domenica. Ma fu sufficiente uno sguardo sul cellulare per capire immediatamente la ragione del silenzio: era ora di pranzo. Alle 16 è finalmente arrivata la telefonata di Davide, proprio mentre Luigi arrancava per le strade di montagna di Taormina. «Cambiare continuamente marcia con debraiata e doppia frizione a causa del cambio non sincronizzato di Luigi e allo stesso tempo parlare al telefono? Nessun problema,» ha constatato Martin Buschmann con leggera ironia. «Dopo tanti chilometri percorsi sulle strade italiane, questo è uno dei miei esercizi più facili.» Al telefono, Davide ha promesso al team Luigi/Buschmann/Roemer una sorpresa proprio di domenica. «Davide mi ha mandato le coordinate di un luogo dove dovevo trovarmi alle 7 e mezza di domenica,» ci ha raccontato Martin Buschmann. Si trattava di una stazione di servizio vicino al porto di Catania. Ma nello stesso giorno il punto d'incontro è cambiato inaspettatamente: «Nuovo punto d'incontro: un rifornitore a quasi 10 km fuori da Catania. Non capivo bene che senso avesse: fuori città? Il piano era un giro per le strade di Catania.» Martin Buschmann rispose a Davide che probabilmente lui, Gereon e Luigi ci avrebbero messo un po' di più ad arrivare. Davide ha reagito solo con uno smiley sorridente con una bandiera italiana, che Martin Buschmann ha interpretato come un: nessun problema! «Abbiamo trovato Davide e i membri del suo club nel nuovo punto di incontro,» prosegue il racconto di Martin Buschmann. «È stata un'accoglienza calorosa. I membri del club erano entusiasti del fatto che fossimo venuti dalla Germania. Erano orgogliosi delle loro macchinine proprio come noi di Luigi e ci hanno raccontato le loro avventure con i loro Cinquini. Naturalmente, c'era anche un caffè doppio per ciascuno di noi».

Luigi torna a casa!
L'incontro al distributore


Dopo un'ora di racconti di avventure da cinquecentista, è venuto il momento di partire, anche se Martin Buschmann non era ancora a conoscenza della destinazione finale. Ma Davide gli consigliò di fare prima il pieno a Luigi, perché lo aspettava un viaggio di 100 chilometri. «Davide ha notato subito i punti interrogativi nei miei occhi,» ha detto Martin Buschmann. Ma Davide si limitò a dire: «Se deve essere sorpresa, che sorpresa sia! No?». Poi Davide ha spiegato che il raduno sarebbe stato a Comiso e che nella piazza centrale ci sarebbe stata l'accoglienza altri 150 Cinquini. Da lì si sarebbe andati insieme al grande raduno con la presenza di tutte le sezioni siciliane del Fiat 500 Club Italia. «Wow! Un'uscita con oltre 150 altre piccole Fiat era molto di più di quello che mi aspettavo e prometteva di diventare una cosa molto divertente!». Purtroppo Luigi non era di buon umore quella mattina. Martin Buschmann aveva la sensazione che il carburatore aspirasse aria dal collettore, il che influiva sulla velocità massima. «Mi preoccupava il fatto che molti membri del Fiat 500 Club Italia, sezione di Catania guidano piccoli missili con assetto ribassato, pneumatici larghi e motori truccati che raggiungono anche velocità massime di 160 km/h. Ci avrebbero lasciati indietro e quindi ho pregato Davide di tenerci al centro del convoglio, dato che Luigi non faceva più di 80 - 90 Km/h di velocità massima.» Ma Davide ha subito rassicurato Martin. «Nel nostro club non lasciamo indietro nessuno!». Indicò la sua Fiat 500 D del 1964 dicendo a Martin Buschmann di seguirlo a ruota e che non avrebbe superato gli 80 chilometri all'ora.

Dopo il rifornimento di Luigi, i motori sono stati avviati e il viaggio è finalmente iniziato. Come annunciato Davide faceva da avanguardia, gli altri del Fiat 500 Club Italia, sezione di Catania, compreso Luigi seguivano accodati. Stranamente Martin aveva la sensazione, nonostante qualche salita, che Luigi sarebbe stato in grado di superare la Fiat 500 di Davide. «Del resto ha qualche anno più di Luigi» pensò. Invece, dopo circa 30 chilometri, Davide si è fermato sul ciglio della strada quando Luigi si era appena ripreso dal suo crollo prestazionale. «Eravamo fermi in piena strada a scorrimento veloce. Il Cinquino di Davide aveva un problema e non tirava più.»

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Fermata sulla statale


Martin Buschmann ringraziò Sant'Agata - la patrona di Catania - perché non era stato Luigi a costringere il convoglio a fermarsi. Ma anche la Fiat di Davide doveva raggiungere il traguardo a tutti i costi. «Tutti i piloti delle altre macchine si sono rapidamente riuniti in conclave intorno all'auto di Davide e ognuno aveva un'idea diversa su quale potesse essere il guasto,» ha riferito Martin Buschmann: «In primo luogo, è stato sostituito il condensatore dell'accensione. Siamo ripartiti, per fermarci nuovamente 5 chilometri più avanti. Questa volta è stato sostituito l'intero carburatore. Evidentemente è buona pratica portarsi appresso numerosi ricambi. Dopo altri 10 km, la sosta successiva è presso una stazione di servizio. Qui, prima di tutto, c'era un caffè per tutti. Nel frattempo pensavo: 150 Fiat ci aspettano a Comiso da circa un'ora e non abbiamo ancora fatto neanche metà del tragitto.»

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Primo fermo per guasto


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Secondo fermo per guasto


Luigi, invece, aveva ritrovato al sua forma migliore, si accedeva senza problemi e prendeva bene l'acceleratore. Alle 12.00 l'intera carovana è arrivata a Comiso. «Nonostante i guasti, abbiamo impiegato tre ore e mezza per fare 100 chilometri, un tempo di percorrenza normale per un Cinquino,» ha commentato Martin Buschmann, non senza orgoglio.

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L'arrivo a Comiso


Quel che poi è avvenuto a Comiso lo descrive così: «Siamo stati accolti da un gran rombo di motori e fanfare di clacson. Tramite microfono la sindaca ha presentato Luigi, Gereon e me. Dopo aver parcheggiato, sono stato immediatamente trascinato fuori dall'auto per scattare un selfie con la sindaca che ora è amica di Luigi su Instagram.

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Selfie con la sindaca


E infatti, come già sospettavo, Luigi ora è anche membro onorario del Fiat 500 Club Italia. Non solo della Sicilia! No, di tutta l'Italia! Al suo paraurti è stato attaccato un cartello che attesta la sua appartenenza onoraria e la sua partecipazione all'evento odierno.» Poi, tra gli applausi dei numerosi spettatori presenti in piazza, le 150 piccole Fiat sono partite per un grande giro intorno alla città di Comiso, che si è concluso con l'immancabile pranzo sociale e i festeggiamenti.

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Il pranzo durante la gita


«Quel giorno abbiamo ricevuto pasta, pizza e tanta ospitalità dai nostri amici siciliani», ha dichiarato un felicissimo Martin Buschmann, mentre Gereon Roemer ha immortalato la movimentata giornata con una foto di gruppo scattata da un drone.

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Foto di gruppo dall'alto


Senza grossi intoppi, Luigi e le altre Fiat del gruppo di Davide sono rientrate finalmente a Catania verso mezzanotte e il team Buschmann/Roemer è caduto beatamente nei propri letti. «Che giornata, che esperienza per Luigi, Gereon e me!» ha detto Martin Buschmann, riassumendo le sue impressioni sul gran finale del lungo tour. «Grazie, grazie, grazie ... a Davide Cappadonna e ai suoi amici! Grazie ad Axel Gerstl per aver reso possibile tutto questo! Grazie a Luigi per aver superato anche questa prova con noi senza alcun inconveniente!».

Luigi torna a casa! Luigi torna a casa!